dal 798 al 809


798: La conquista di Lisbona

Nel 798 i Franchi convocarono un'assemblea condotta da Guglielmo di Gellone al fine di assistere il Re Alfonso II delle Asturie e il ribelle Bahlul Ibn Marzuq contro l'Emirato di Cordoba. Il loro obiettivo era quello di coordinare le operazioni per prendere la “Marca Su-periore” in nome di Ludovico il Pio.


guerrieri Franchi del IX secolo

Intanto i conflitti interni all'emirato di Cordova vennero sfruttati dal Re Alfonso II delle Asturie che aveva lanciato i suoi attacchi su Lisbona, e dall'imperatore Carlo Magno, che aveva lanciato le opera-zioni di conquista di Barcellona ed assicurare Pamplona sotto l'influ-enza dei Franchi.


801: La Battaglia di Álava

Nell'801, i musulmani comandati da Muawiya ibn al Hakam, figlio dell'Emiro Al Hakam I, avevano attaccato Álava e la Castiglia, attra-versando il fiume Ebro e il passo di las Conchas. Erano stati sorpresi da Balask al Yalasqi (Velasco il Guascone), un comandante Basco che controllava le truppe cristiane inviate dal Duca Sancho I di Guascogna.

L'attacco a sorpresa dei cristiani avvenne a La Puebla de Arganzón e portò una disfatta completa delle forze musulmane sotto Muawiya ibn al Hakam che fu costretto a tornare a Cordova dopo aver perso la maggior parte dei suoi migliori comandanti e gran parte del suo esercito.


801: L'esilio di Alfonso II delle Asturie

La situazione interna del Regno di Alfonso II ebbe un periodo di gravità tra gli anni 801 e 808, quando il Re fu costretto a ritirarsi nel monastero di Ablaña sotto la pressione di un gruppo di nobili.

Riottenne il trono grazie al nobile Teudano e, da quel momento, mise in moto un'importante opera di riorganizzazione del Regno, rafforzando il potere del Re.

Poco prima della sua morte, avvenuta nel maggio di 840, Alfonso II si impossessò del castello di Santa Cristina, in Galizia, che apparteneva ad un tale Mahmud, rinnegato di Mérida e ribelle di Abderramán II.


801: L'occupazione Franca di Barcellona

Durante il Regno di Al Hakam I, la lotta contro i cristiani ebbe degli aspetti della massima importanza. Nel 798, la gente di Pamplona, eternamente ribelle, uccise il governatore omayyade Mutarrif ibn Musa, della famiglia dei Banu Qasi, e scelse come loro capo Al Balask Yalasqi (Velasco il Guascone).

Al Balask Yalasqi intraprese il viaggio ad Aquisgrana per incontrare Carlo Magno come ambasciatore del Re Alfonso II delle Asturie. Pamplona ora si trovava sotto la protezione del Re Alfonso II, che era venuto in sua difesa quando il generale Abd per il Karim aveva intrapreso una spedizione contro Al Balask Yalasqi.

Sebbene gli Asturiani fuossero stati sconfitti vicino a Miranda dell'Ebro, in una battaglia dove morì Garcia, parente di Alfonso II, e il capo basco Sancho, il Re delle Asturie fu in grado di contenere gli invasori nelle gole inespugnabili di Pancorbo.

Maggiore importanza trovò l'occupazione dei Franchi di Barcellona, che diede l'inizio alla formazione della grande Contea di Catalogna della Marca Hispanica.

Dal 796 Barcellona era governata dal Wali (governatore musulmano) Sa'dun al-Ruayni, che presto si mise in contrasto con l'Emiro di Cordova, Al-Hakam. Nel 797 Sa'dun al-Ruayni si presentò ad Aix-la-Chapelle ed offrì a Carlo Magno la sottomissione della città in cambio aiuto e della sua conferma al potere.


Ludovico il Pio

In un congresso tenutosi a Tolosa da Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, il nuovo Re dei Franchi accettò di fare una campagna nelle terre ispaniche. La prima scorreria (798) avvenne nella regione montagnosa dell'Alto Segre. Una nuova incursione, nelle terre di Lérida e di Huesca, ebbe luogo nell'800.

Poi Ludovico il Pio si presentò a Barcellona per richidere a Sa'dun al-Ruayni la sottomissione della città. Ma Sa'dun al-Ruayni, pentitosi dell'offerta fatta a Carlo Magno, rifiutò di consegnare la città, obbligando Ludovico il Pio a porre l'assedio a Barcellona, che cominciò nell'autunno dell'800.

Sa'dun al-Ruayni tentò allora di raggiungere Cordova per chiedere aiuto all'Emiro; ma fu catturato dagli assedianti. Allora Harun, un nobile musulmano, prese il posto per condurre una resistenza ad oltranza. Intalto le truppe Franche devastavano il territorio, mentre nuclei di Goti comandati da Berà mettevano sotto assedio la città.

Visto che la popolazione di Barcellona soffriva per la fame, dopo alcuni mesi gli stessi parenti di Sa'dun al-Ruayni lo fecero prigioniero e lo consegnarono ai Franchi assieme a Barcellona. Ludovico il Pio entrò nella città il 4 aprile 801, il giorno dopo la resa.

Berà, che aveva partecipato all'assedio di Barcellona, fu investito da Ludovico il Pio della Contea di Barcellona e di tutti i territori strappati ai Mori; contemporaneamente ricevette il titolo di Marchese, in quanto governava una Contea di frontiera dell'Impero Carolingio.


802: Nascita della Contea d'Aragona

Dopo l'infruttuosa spedizione dell'esercito di Carlo Magno nei Pirenei centrali e occidentali e nella valle del fiume Ebro e dopo la Battaglia di Roncisvalle del 778, ci fu un cambiamento nella strategia carolingia che portò nel 795 alla nascita della cosiddetta Marca Hispanica.

Nel 798 Bahlul Ibn Marzuq, governatore musulmano di Saragozza, si ribellò al potere centrale di Al Andalus, costringendo l'Emiro Al Hakam I ad inviare il generale Amrus Ibn Yusuf, che nell'801 riconquistò Saragozza e Huesca. I Franchi, approfittando della situazione di disordine, presero il controllo di Jaca ed altri castelli.

Così nacque la Contea d'Aragona, intorno alla città di Jaca, nella valle del fiume Aragon, su un territorio di circa 600 chilometri quadrati. Il primo Conte di Aragona fu Aureolus e morì nel 809. Gli successe Aznar I Galíndez, un nobile guascone.


804: La prima spedizione di Ludovico il Pio

Nell'intento di portare il confine tra Al Andalus e la Marca di Spagna della quale la Contea di Barcellona faceva parte sino al fiume Ebro, il Conte Berà cercò più volte di conquistare Tortosa senza mai riuscirci.

Nell'804 ci fu la prima spedizione guidata da Ludovico il Pio; l'esercito franco, arrivato a Santa Coloma de Queralt si divise in due gruppi: il primo, al comando di Ludovico il Pio, si diresse verso Tortosa, mentre il secondo, al comando del Conte Berà di Barcellona, arrivò sino a Vila Rubea dove però era atteso dai Mori che costrinsero Berà a ritirarsi. Riuniti i due eserciti, insieme assalirono Tortosa, ma, dopo otto giorni si ritirarono senza alcun risultato.


808: La seconda spedizione di Ludovico il Pio

Nell'808 ci fu la seconda spedizione comandata da Ludovico il Pio e guidata da Ingoberto, legato di Carlo Magno. Anche questa volta l'esercito venne diviso in due gruppi; il Conte Berà di Barcellona attraversò l'Ebro per primo.

Però, visto che aveva attraversato a monte della città di Tortosa, le feci dei cavalli trasportate dal fiume misero in guardia gli abitanti della città che subito attaccarono l'esercito di Berà. Berà riuscì a salvarsi con poche perdite, ma dovette riunirsi alle truppe di Ingoberto e ritirarsi.