dal 848 al 852


848: Abderramán II e i Regni Cristiani

Gli enormi sforzi compiuti dall'Emiro Abderramán II a concludere rapidamente con tutti i conflitti interni non gli impedirono di continuare le campagne milirari contro i Regni cristiani.


la penisola iberica nell'anno 840

I suoi contatti con Pamplona erano sempre intermediati, in un senso o in altro, dalle relazioni con Musa ibn Musa, mentre il Regno dei Franchi non fu oggetto di attenzione da parte dell'Emiro; ci furono solo un paio di campagne: una dell'827 contro Barcellona e Girona e un'altra dell'841 contro Vic e Taradell, oltre all'assistenza fornita al Conte Guglielmo II di Tolosa contro Carlo il Calvo, che aveva chiesto aiuto a Cordova nel 846-847 per usurpare il trono dell'Impero Carolingio. Con il concorso del governatore della Marca Superiore, il Conte Guglielmo II molestò per qualche tempo i Franchi, arrivando ad assediare Barcellona e Gerona nel 848-849, finché non fu catturato e giustiziato poco dopo.


Abderramán II riceve un ambasciatore cristiano

Ma lo scopo principale dell'attività militare di Abderramán II fu il Regno delle Asturie, che soffrì durante quegli anni per la continua minaccia delle campagne militari di Al Andalus, sia nel suo settore orientale (Álava e Castiglia), come nel settore occidentale (Viseu, Coimbra e León). Queste campagne no servivano solamente a ottenere un bottino, ma a riconquistate le terre di cui erano a poco a poco si stavano appropriando cristiani. D'altra parte, l'interesse primario dell'Emiro era focalizzato sulla situazione interna, così che, quando insorgevano problemi a Mérida e Toledo, gli attacchi sul territorio cristiano venivano sospesi.


848: Il Conte Guglielmo di Settimania

Guglielmo di Settimania era entrato in Barcellona senza difficoltà, ma nell'estate dell'849, Carlo il Calvo nominò Alerano e Isembardo Conti di Barcellona e Duchi di Settimania. Ma nello stesso anno sia Alerano che Isembardo furono catturati da Guglielmo di Settimania.

Nell' 850 Carlo il Calvo entrò nella Contea di Barcellona per liberare Alerano e Isembardo; allora Guglielmo di Settimania chiese aiuto all'Emiro Abderramán II e, con un esercito di Mori guidato da Abd al-Karim ben Mugith, pose l'assedio a Gerona. Carlo il Calvo inviò immediatamente dei rinforzi che sconfissero i Mori e fecero prigioniero Guglielmo di Settimania che fu subito messo a morte.


850: I Conti Alerano e Isebrando di Barcellona

Nell'851 l'Emiro Abderramán II, per vendicare il suo alleato Guglielmo di Settimania, attaccò e saccheggiò Barcellona, dimezzandone gli abitanti. Il Conte Alerano morì l'anno dopo durante un saccheggio della città da parte dei Mori, ed Isembardo continuò a governare da solo sino all'852, sino a quando venne sostituito da Odalrico I.


850: Il Re Ordoño I delle Asturie

Il Re Ramiro I delle Asturie morì l'1 febbraio dell'850, nel suo palazzo di Santa María del Naranco, nelle vicinanze di Oviedo. Gli succedette suo figlio Ordoño I delle Asturie, divennendo il primo Re a salire al trono delle Asturie per ereditarietà e non per scelta della nobiltà.


il Re Ordoño I delle Asturie

Ordoño I delle asturie aveva trascorso i primi anni della sua vita a Oviedo, alla corte di Alfonso II. All'età di nove anni si era trasferto in Galizia, dove completò la sua formazione militare.

Era stato nominato governatore provvisorio della Galizia mentre suo padre, Ramiro I, si era assentato per sposare Paterna, la sua seconda moglie. Fu durante quel viaggio, che la vita di Ordoño cambiò radicalmente, poiché durante lo stesso anno il Re Alfonso II morì e suo padre doveva essere proclamato Re, ma il nobile Nepoziano, favorito l'assenza di Ramiro I, gli usurpò il trono. Ordoño poi collaborò nell'organizzazione dell'esercito che suo padre usò per detronizzare Nepoziano.

Con l'ascesa al trono di Ramiro I di Galizia, Ordoño venne confermato governatore della Galizia. Poco dopo, all'età di 26 anni, Ordoño sposò la nobile Nuña, sorella di Íñigo Arista, Re di Pamplona.

Poco dopo la sua incoronazione, il Re Ordoño delle Asturie creò la Contea di Castiglia, nella parte orientale del Regno delle Asturie, che affidò al suo fratellastro Rodrigo di Castiglia.

Subito dopo dovette affrontare una rivolta dei Baschi, sostenuti dalla Famiglia dei Banu Qasi di Saragozza. Dopo aver soffocato la ribellione e mentre stava tornando a Oviedo, ebbe la notizia che i Mori intendevano attaccare la Bardulia; prima che questo accadesse, andò loro incontro e li battè sulle rive del fiume Ebro.

Entrambe le vittorie non migliorarono di molto la sua tranquillità, perché dopo questo, il governatore di Saragozza, Musa ibn Musa, aveva deciso di fortificare la città di Albaida (l'attuale Albelda de Iregua). Di fronte al pericolo che questo ledesse i suoi interessi, il Re Ordoño I delle Asturie assediò e rase al suolo la città.


851: La battaglia di Albelda

Nell'851, nei pressi di Albelda, ebbe luogo una battaglia tra le forze musulmane di Musa ibn Musa, capo di Banu Qasi e governatore di Tudela, che combatteva per conto dell'Emirato di Cordova, e un esercito dei Franchi e di guasconi di Francia, alleati del Regno delle Asturie, inveterato nemico di Musa ibn Musa.

I musulmani, che probabilmente furono gli aggressori, risultarono vittoriosi. La battaglia faceva parte di una campagna di Ordoño I delle Asturie, organizzata per sopprimere un rivolta dei baschi.

Il primo giorno di battaglia Musa ibn Musa subì gravi perdite, e lui stesso fu colpito da 35 colpi di lancia. Il secondo giorno Musa ibn Musa contrattaccò e costrinse i guasconi a ritirarsi. La presenza dei guasconi ad Albelda può essere spiegata come un tentativo rappresaglia per un attacco di Musa ibn Musa a nord dei Pirenei, visto che a quel tempo Musa ibn Musa era alleato con il Regno di Pamplona, confinante con la Guascogna.


851: Il Re García I Íñiguez di Pamplona


García I Íñiguez

I primi anni del regno di García I Íñiguez furono determinati dall'atteggiamento adottato da uno dei signori della Marca Superiore, Musa ibn Musa, fratello dell'ultimo governatore di Pamplona dipendente da Cordova, Mutarrif ibn Musa ibn Qasi.

Quando venne nominato governatore della Valle dell'Ebro uno dei membri della famiglia dei Banu Qasi, Musa ibn Musa, e quest'ultimo si ribellò all'Emiro di Cordova Muhammad I, Garcia I Iñiguez interruppe la tradizionale alleanza stabilita con il Banu Qasi ed offrì la sua amicizia al Re delle Asturie Ordoño I, al Re di Neustria Carlo II il Calvo e al Conte di Aragona Galindo I, dando luogo alla formazione di una coalizione contro il potere musulmano che caratterizzò i primi passi della Reconquista. Purtroppo la colalizione fu sconfitta con la vittoria di Musa ibn Musa sulle truppe del Re delle Asturie, nella battaglia di Albelda.

García I Íñiguez, in collaborazione al Re delle Asturie Ordoño I, supportò la rivolta dei Mozarabi di Toledo, che terminò con la sconfitta presso il fiume Guadalacete per mano le truppe di Musa ibn Musa e dell'Emiro Muhammad I. L'anno seguente, per punire questa collaborazione, l'Emiro inviò un esercito sotto il comando di Musa ibn Musa che saccheggiò le terre di Alava.

Alle perdite subite per mano dei musulmani, si aggiunsero le successive incursioni dei Normanni (858-861) nelle terre di Pamplona. Il Re García I Íñiguez cadde prigioniero dell'esercito normanno che era riuscito a raggiungere Pamplona e fu costretto a pagare 70.000 pezzi d'oro per riconquistare la propria libertà.


852: Il Conte Odalrico I di Barcellona

Nell'852 Carlo il Calvo investì Odalrico I del titolo di Conte di Barcellona e Duca di Gotia. Durante il suo governo, Odalrico I dovette combattere contro l'Emiro di Cordova Muhammad I, ma partecipò soprattutto alle lotte di successione del regno di Aquitania.

Nell'856 l'Emiro Muhammad I, riconciliato con Musa ibn Musa della famiglia dei Banu Qasi, organizzò una spedizione contro la contea di Barcellona, che portò alla distruzione di diversi castelli e la perdita del castello di Tarrasa; la fiducia di Carlo il Calvo verso Odalrico venne meno, tanto che all'inizio dell'858 Odalrico fu destituito e sostituito da Unifredo I di Tolosa.