dal 1097 al 1109


1097: Il Conte Raimondo Berengario III di Barcellona

Nel 1097, dopo un periodo di co-governo con suo zio Raimondo Berengario II (il quale partì per la prima Crociata, durante la quale, probabilmente morì nel 1099), Il Conte Raimondo Berengario III assunse la guida della Contea di Barcellona, anche se inizialmente fu con l'aiuto di un Consiglio di nobili.

Le delle politiche fondamentali di questo periodo fu il progetto di conquista di Tortosa, al fine di garantire il recupero della sede metropolitana di Tarragona. Data la gioventù e l'inesperienza del Conte, i baroni affidarono il comando della campagna Al Conte Artau II conte di Pallars Sobirá. Anche se sembra che Tortosa fu assediata nel 1097, non fu possibile a conquistarla.


Raimondo Berengario III

Nel 1098, il giovane Raimondo Berengario III condusse un attacco a Oropesa nel 1098, nel tentativo di aiutare i musulmani ribelli al governo del Cid Campeador. Tuttavia, l'assedio di Oropesa fu abbandonato, probabilmente a seguito di un patto tra il Conte e El Cid, che si concluse con l'impegno di Raimondo Berengario III di sposare Maria Díaz de Vivar, una delle figlie del Cid.

Infatti nel 1104 Raimondo Berengario III sposò Maria Díaz de Vivar, figlia de El Cid Campeador. Rimasto vedovo nel 1106, Raimondo Berengario III sposò Almodis de Mortain, ma da questa unione non nacquero figli.

Raimondo Berengario III ampliò notevolmente i suoi possedimenti, ereditando le Contee di Besalú e di Cerdagna; sposandosi, per la terza volta, con Dolce I di Provenza, che gli portò in dote le Contee di Provenza e di Gèvaudan; assoggettando le Contea catalana di Ampurias; ed infine conquistando ai musulmani, le città di Balaguer e di Tarragona oltre a diversi territori nei Regni di Taifa di Lérida e di Tortosa.


1102: la perdita di Valencia

Il 5 maggio 1102 gli Almoravidi riuscirono ad occupare Valencia. Le cronache arabe di questi eventi, espongono quanto costò conquistare Valencia, perché lo stesso Yusuf ibn Tasufin, da Ceuta, controllava il passaggio di un nuovo esercito, per poi raggiungere la penisola nel settembre del 1094 ed essere subito sconfitto da El Cid a Cuart de Poblet.

Diversi generali Almoravidi avevano già fallito, e solo tre anni dopo la morte del Cid, avvenuta nel 1099, la città fu conquistata. Nell'aprile del 1104, solo dopo aver conquistato Valencia gli Almoravidi poterono conquistare le Taifa di Alpuente e di Albarracín.


1104: Alfonso I il Battagliero, Re d'Aragona e Navarra


Alfonso I il Battagliero
(dipinto di Fracisco Pradilla)

Nel 1104, dopo la morte del Re Pietro I d'Aragona, che non lasciava eredi diretti, il trono di Aragona e di Navarra passò al fratellastro Alfonso I.

Il Re Alfonso I d'Aragona e Navarra continuò nelle campagne militari iniziate dal fratello, tanto da conquistarsi l'ammirazione di tutti i regni cristiani ed il soprannome de “il Battagliero”. Nel 1105 conquistó Ejea de los Caballeros y Tauste, mentre nel 1107 conquistò Tamarite de Litera, e San Esteban de Litera. Poi nel 1110 sconfisse Al Mustain II, Re della Taifa di Saragozza.


1106: Il Califfo Alí ibn Yusuf

Nel 1105 si diffuse in Al Andalus la notizia che l'Emiro Yusuf era ammalato. Sentendo che era giunta la sua sine, l'Emiro ritornò a Marrakech, mentre suo figlio ed erede, Alí ibn Yusuf ibn Tasufin, iniziò a prendere le redini del potere. La malattia dell'Emiro peggiorò e, il 2 Settembre 1106, morì nel suo palazzo di Marrakech.

Alí ibn Yusuf ibn Tashfin fu il secondo Emiro Almoravide di Al Andalus. Non si sa se era il primogenito di Yusuf ibn Tashfin, perché tra gli Almoravidi il sovrano era costretto a consultare gli sceicchi per scegliere l'erede al trono tra diversi candidati. Alí ibn Yusuf era stato proclamato ufficialmente erede designato a Marrakech nel 1102 e successivamente a Cordova nel 1106, in occasione del quinto ed ultimo viaggio di Yusuf ibn Tasufin in Al Andalus.


moneta d'oro coniata durante il regno di Alí ibn Yusuf

Come suo padre, Alí ibn Yusuf regnò con il titolo di “Principe dei musulmani”, anche se non aveva avuto un riconoscimento ufficiale dal Califfo Abbaside di Baghdad.

Durante i primi 15 anni dalla sua proclamazione, Alí ibn Yusuf continuò la politica espansionistica di suo padre, tanto che, sotto il suo governo, l'Impero Almoravide raggiunse la sua massima estensione territoriale. Come era stato per suo padre, nella penisola iberica la lotta contro i cristiani fu una delle sue principali priorità ed ottenne significativi successi.

Tuttavia, durante la seconda fase del suo regno, iniziò il suo declino politico, causato sia dal nascente movimento Almohade che dalla rinnovata spinta dei cristiani, a cui va aggiunto il malcontento della popolazione di Al Andalus.


1108: La battaglia di Uclés

Tra il luglio e l'agosto del 1107, Alí ibn Yusuf sbarcò ad Algeciras con l'unico scopo di ricevere il riconoscimento di Al Andalus.

L'anno successivo Alí ibn Yusuf conseguì diversi importanti successi: il più importante fu la vittoria contro Alfonso VI a Uclés, quando il Re Alfonso VI, già molto vecchio, inviò i migliori guerrieri che riuscì a raccogliere. Tra questi vi era Sancho, suo unico figlio maschio, l'illustre Alvar Hañez e il Conte García Ordóñez, un favorito del Re.

La battaglia si verificò nei campi di Uclés il 29 maggio del 1108 e i cristiani vennero sconfitti dalle forze musulmane guidate da Tamim ibn Yusuf, governatore Almoravide di Al Andalus. Il Principe Sancho e sette magnati presso la Corte di Alfonso VI morirono in quella che fu chiamata anche la “battaglia dei sette Conti”. La vittoria nella battaglia di Uclés rese posibile il recupero di Ocaña, Huete e Cuenca, rafforzando la possibilità di tornare a conquistare Toledo.


1109: La morte di Alfonso VI di León e Castiglia

Nel 1091 il Re Alfonso VI di León e Castiglia attaccò e occupò Cordova e nel 1093 convinse il Re della Taifa di Badajoz a cedergli le città di Lisbona, Santarem e Sintra, ma poco dopo gli Almoravidi occuparono Badajoz e le tre città furono perdute.


statua equestre di Alfonso VI
esposta all’ingresso della città di Toledo

Nel 1097 le truppe castigliane contrattaccarono gli Almoravidi nella zona di Toledo e riuscirono ad occupare il castello di Consuegra, che tennero per otto giorni, ma nella battaglia che avvenne il 15 agosto, le truppe dell'Emiro di Cordova ebbero la meglio su quelle di Alfonso VI.

Negli ultimi anni del suo regno Alfonso cercò di impedire il consolidamento degli Almoravidi, ma senza successo. I Regni di Taifa furono occupati da questi ultimi, che guidati dal nuovo Emiro Ali ibn Yusuf, nel 1108 sconfissero nuovamente le truppe di Alfonso VI, a Uclés, dove perse la vita l'erede al trono Sancho Alfonsez. Alfonso VI morì a Toledo nel 1109. Gli succedette la figlia Urraca.

Raimondo di Borgogna era convinto di succedere ad Alfonso VI sul trono di León e Castiglia ed aveva convenuto con Enrico che, al momento della successione, gli avrebbe lasciato il Regno di Galizia. Ma le cose poi andarono diversamente: Raimondo di Borgogna, morì nel 1107 e Alfonso VI, che morì nel 1109, lasciò unica erede la figlia Urraca, deludendo Enrico che si aspettava il Regno di Galizia.


La Regina Urraca I di León

Nel 1108, con la morte del Principe Sancho durante la Battaglia di Uclés, Urraca divenne erede al trono di León e Castiglia e quando, nel 1109 morì il Re Alfonso VI, Urraca divenne Regina León e Castiglia. Ma i nobili castigliani non gradirono molto la situazione, perché avrebbero preferito un Re combattivo e, dopo la conquista di Toledo da parte degli Almoravidi, spinsero la Regina Urraca, vedova di Raimondo di Borgogna, a risposarsi in seconde nozze col Re di Aragona e Navarra, Alfonso I il Battagliero. E, nel 1111, furono proclamati entrambi Re di Castiglia e di León.

Nello stesso anno, il 17 settembre, il giovane Alfonso Raimundez, figlio di Urraca e di Raimondo di Borgogna, fu incoronato Re di Galizia da Diego Gelmirez, Vescovo di Santiago de Compostela che, con il Conte Fernando Peres di Trava, fu il suo tutore. la Galizia fu l'unica parte del regno di León e Castiglia, che non venne governata dal nuovo Re Alfonso I il Battagliero.


La regina Urraca
(dipinto di José María Rodríguez de Losada)

Ma il Matrimonio voluto dai nobili castigliani risultò costellato di conflitti ed incomprensioni, sia sul piano personale che su quello politico. Tra i coniugi scoppiarono quasi subito delle ostilità che portarono ad una guerra civile, durante la quale, nel 1112, Alfonso Raimundez, Re di Galizia, fu proclamato anche re di León e Castiglia.

Le cronache ci raccontano di una infinita serie di conflitti tra marito e moglie e menzionano le infedeltà della Regina come motivo, o pretesto, per il quale il Alfonso I il Battagliero la rinchiuse in un castello nei pressi di Zamora.

Il Conte Enrico di Borgogna approfittò della situazione e continuò a governare la Contea del Portogallo praticamente indipendente dalla Regina Urraca.

Poi, irritato perché Urraca non gli concedeva il Regno di Galizia, il Conte Enrico di Borgogna andò in Francia ad arruolare un esercito e quando tornò nella penisola iberica stipulò un accordo con Alfonso I il Battagliero per deporre la regina e dividersi il regno. Però una temporanea riconciliazione tra i coniugi fece fallire l'accordo.